Il Sagittario tra conoscenza e esplorazione.

Il Sagittario tra conoscenza e esplorazione.

Fare il primo passo non risolve i problemi ma ci allontana da essi, aggiungo anche che la scoperta di cosa c’è fuori di noi può essere la soluzione non solo la fuga.
Con questo archetipo parliamo della natura umana che è progredita e si è sviluppata grazie all’azione del voler uscire fuori dai propri confini, parametri o convenzioni. L’uomo primordiale era nomade, costretto a cercare cibo esplorando altre terre, fino a quando non ha scoperto la capacità di coltivare la propria terra, e allora, solo allora, si è fermato in un territorio. Ma questa tendenza alla conquista e all’esplorazione è rimasta insita nella psiche umana. L’uomo vuole conoscere, sapere, apprendere. Solo grazie a queste qualità siamo arrivati a toccare anche il suolo lunare, riuscendo a vincere la forza di gravità della nostra terra. Il desiderio di espansione e superamento dei limiti fisici e mentali è dato dalla presenza di due pianeti che operano insieme: Nettuno e Giove. Due pianeti gassosi e enormi. Giove è il più grande, bellissimo e colorato, con le sue tempeste di vento che porta il pianeta ad assumere la forma di un quadro astratto. Giove ingrandisce e vuole occupare più spazio possibile, invade il circostante e con la sua massa ci protegge dagli asteroidi pericolosi. Allo stesso modo il Sagittario vuole conquistare altri spazi e nel momento in cui li ha presi dice di prenderli sotto la sua protezione, di fatto colonizzandoli, imponendo i proprio sapere, abitudini e leggi. Uno degli Stati più Sagittario di tutti è certamente l’America, conquistata dagli europei e colonizzata con la scusa di rendere migliore la vita su quelle terre definite selvagge. Il Sagittario avendo in sé Giove tende ad essere convinto di avere la verità in mano, che il suo sapere sia il migliore e che vada divulgato e espanso esattemene come fa con il territorio. 
Il tema più importante è certamente la curiosità, attraverso questa necessità l’uomo apprende e sviluppa nuovi modi di agire e vivere. Grazie al superamento delle conoscenze basiche e elementari, c’è la voglia di lanciare la freccia più lontano possibile e vedere cosa si scopre. Per osare e uscire dai confini rassicuranti serve anche un altra qualità: l’ottimismo e la fiducia che tutto andrà bene, che lì fuori non ci sono mostri ma fate buone che ci renderanno ricchi e felici. È il superamento delle paure del segno precedente, lo Scorpione che osserva il buio e il profondo. Il Sagittario non ha paura perché le paure non le vede proprio; la sua visione è oltre l’orizzonte, lì dove cielo e terra formano una linea irreale e piena di possibilità esplorative. Giove con il suo senso della buona sorte, la Fortuna e la fiducia nel prossimo, insieme a Nettuno che è l’incanto dell’illusione e della fantasia, ma anche la grande capacità tutta umana di adattarsi all’ambiente diverso. Grazie a questi due grandi signori celesti l’uomo ha trovato la forza di crescere e evolvere fino ad arrivare su altri pianeti come la Luna e chissà in futuro anche su Marte. Spesso si legge che è inutile cercare la vita oltre quella terrestre, ma non è tanto cosa si cerca, l’esploratore vuole sapere e questo bisogno è umano e non potrà mai essere soddisfatto in pieno. L’uomo continuerà a cercare perché se smettesse di farlo morirebbe oggi come sarebbe morto milioni di anni fa di fame. 
Per l’esploratore-Sagittario non è la meta la cosa più importante, è il viaggio, la scoperta. Non è legato a nulla perché ha in sé il più libero dei pianeti: Nettuno, il quale è impalpabile, invisibile, è la creatività e il sogno, la fantasia che tutto rende possibile. Se puoi sognarlo puoi anche realizzarlo. È questa la filosofia di questo archetipo. Il sogno è il primo passo verso la creazione di qualcosa di nuovo. Non è un caso che nel segno del Sagittario troviamo i migliori registi e visionari, non che creativi di prestigio e anche … guru, falsi messia e predicatori di verità. 
Giove & Nettuno sono un’abbinata potente di possibilità. Sono tanto reali quando irreali. Con questi due potenti archetipi tutto è possibile anche senza essere Tom Cruise. Gli elefanti possono volare e i sogni sono realtà. 
Qui entriamo in contatto con il vero senso del concetto di libertà. Mancanza di confini, evasione, fuga verso l'avventura. 
In questo archetipo c’è l’idea che la parte migliore sia fuori di noi e vada cercata come la pietra filosofale. Tutto quello che è vicino, e assodato, è considerato noioso, inutile, è come qualcosa di esaurito come potenzialità; il terreno conosciuto è sterile come i terreni dei nostri avi cacciatori, già battuti dal loro passaggio. È un collegamento ancestrale umano che insinua che serve uscire per trovare i tesori lasciati dai pirati. La terra conosciuta è vuota di stimoli. 
Si passa dalle complicazioni del Mago-Scorpione al semplicismo dell’entusiastico Sagittario. Basta uscire e guardare, tutto è stupore, l’importante è guardare in alto e mai in basso dove si rischia di cadere. La freccia vola verso l’alto, finché sale è potenzialità di conquiste, quando scende è triste realtà. 
Ecco la nota dolente di questo archetipo gioioso e ottimista: toccare la materia, capire che abbiamo limiti, rendersi conto nel corso di un percorso che c’è una fine, si arriva prima o poi ad un traguardo. La resilienza e la forte capacità di adattamento anche alle circostanze più severe, data dalla scoperta di nuovi ambienti, permette di superare il senso di vuoto che può arrivare alla fine, quando si scopre che la linea dell’orizzonte è raggiunta. L’importante allora è pensare ad altro, un nuovo viaggio ci attende sempre, anche quando è quello finale con l’al di là. 
Sì anche la morte è vista come un viaggio, un passaggio in un’altra dimensione, mai la visione dell’esistenza del nulla. L’assenza non è contemplata. L’esploratore aggiunge sempre non sottrae mai. Giove & Nettuno sono rispettivamente fede & spiritualità. Il nulla non esiste tutto è in divenire e in trasformazione. 

Il numero collegato è il numero 7, è considerato il numero della Fortuna e dell’idea di perseveranza e speranza. Nella religione cristiana il settimo giorno Dio si riposa, ed è anche il giorno a lui dedicato. Il 7 è il numero che unisce la materia con la sua forma a croce, il 4, il quadrato; con il 3, il numero della perfezione divina, il triangolo. Nella sua forma è simile ad una freccia diretta verso l’alto, quindi richiama al simbolo del viaggio, della freccia, dell’andare verso qualcosa oltre la propria esistenza o situazione contingente.

Gli archetipi base:
Eris: qui è in esaltazione. Questo archetipo tende a sommare, ad aggregare e ingrandire in una continua crescita le cellule. Eris è anche territorio di appartenenza che vuole invadere in modo vorace i territori intorno. L’invasione avviene solo quando Eris teme di essere esclusa dal proprio ambiente o status. Allora scatena discordia e guerra per ristabilire nuovi confini. Il Sagittario e l’archetipo del conquistatore che deve espandersi e fagocitare spazi. In una fame mai sazia. Eris è il bisogno umano di conquista e di crescita. Eris nel sua esigenza di aggregazione tende a far star insieme cosa diverse e a volte incompatibili. Ecco che quando lo spazio diventa troppo piccolo serve un'azione di separazione cohe conosciamo come discordia. Ci si separa e si deve scegliere da che parte stare, purtroppo questo porta spesso a guerre terribili.
Giove: Il Dio della fortuna e del benessere ma soprattutto della conoscenza. Porta ottimismo e fiducia nella vita e nelle azioni degli esseri umani.
Nettuno: Il Dio degli abissi del mare e del nostro mondo onirico e delle capacità mnemoniche. La capacità umana di essere creatore di opere spettacolari. È inventiva, sogno, fantasia ma anche illusione. È spiritualità e credere in qualcosa di non misurabile e tangibile. È il divino presente in tutti noi.

Newstellari