Il Leone: la costruzione del proprio Sovrano
Si è Re quando si conosce il proprio sé
Dopo la nascita serve crescere e capire chi si è. Il percorso di costruzione del proprio sé è l’espressione stessa della persona. Sentirsi completi, realizzati, soddisfatti di se stessi, ossia sentirsi un Re è il fine della vita stessa. Il Leone è espressione di quella forza vitale. Il proprio sé si trasforma in continuazione ed è cangiante perché è la somma delle proprie esperienze, con i successi a cui far riferimento e richiamare per mostrare di noi i lati luminosi, e i fallimenti che verranno archiviati e sepolti nell’archivio della memoria inconscia.
Costruire il proprio Ego, sentirsi forti di chi si sente di essere, realizzare la consapevolezza della propria completezza come persona.
La formazione del sé avviene tramite il gioco, il divertimento, il confronto con altri Re pari o meglio se superiori. In questo archetipo troviamo la magnificenza, lo splendore della luce delle stelle. Essere invitati alle feste del Re vuol dire essere parte dell’élite, essere tra i migliori.
Con il Leone incontriamo l’archetipo del Sovrano. L’uomo con la sua stessa esistenza è espressione di vita, e la vita è qualcosa che manifesta il “Divino”. Il Re nei secoli è stato considerato un essere di luce di discendenza divina. Ma tutti noi siamo Re nel momento stesso che manifestiamo il nostro valore, la nostra luce e soprattutto riusciamo a dominare gli istinti selvaggi grazie alla forza psicologica che maturiamo crescendo. Con il nostro agire governiamo l'esterno o ne siamo governati? È il percorso di costruzione del proprio ego che ci posizionerà nella società come Re o come suddito.
Il Sovrano è perfezione e deve sempre mostrare il lato Luce ai suoi seguaci, non può mostrare le ferite. Le debolezze non sono espressione di un Re, perché egli è superiore a qualsiasi debolezza terrestre, egli è un simbolo, un riferimento e come tale deve comportarsi. Equivale alla funzione del Sole, l’astro che ci permette la vita, che illumina, splende e mostra la realtà nel modo più vero possibile. Le ombre che crea sono anch’esse date dal movimento del Sole, è lui che decide la forma che devono avere. Ecco che gli esseri di luce sono Sovrani e decidono cosa essere, se sono pienamente in grado di gestire quella forza (parlo di forza e non di potere che non è del Sole ma di un altro archetipo: Plutone) possono considerarsi liberi e assoluti, altrimenti si è seguaci e sottoposti al volere del Sovrano. Essere senza macchie, costruire una personalità moralmente perfetta e sana fisicamente è come ognuno di noi dovrebbe essere per realizzare una discendenza che si migliora in continuazione. È il modello a cui far riferimento, il Divino appunto, la perfezione.
Nell’archetipo del Sovrano c’è il concetto della mission alchemica di trasformazione della materia grezza in Oro. C’è il raggiungimento della Pietra filosofale, del Santo Graal. Del miracolo della vita che si ripete con la nascita di un essere vivente.
Il numero collegato è il 5, il numero delle stelle, del cin cin dei brindisi e dei festeggiamenti.
Il 5 è il numero dell'uomo: ai quattro elementi naturali: Fuoco, Terra, Aria, Acqua, aggiungiamo il quinto elemento: la quintessenza, la conoscenza sacra. L'uomo lo si può iscrivere in una stella a cinque punte, ha 4 arti più la testa quindi 5 parti. La quinta punta se rivolta verso l'alto porta l'uomo verso l'elevazione spirituale, mentre se rivolta verso il basso è rivolta verso le profondità della terra, la materia. Per questo una stella con la punta in sù ha un concetto positivo di amore, benevolenza, spiritualità, mentre in basso è usata come simbolo del maligno, dell'angelo caduto.
L'uomo ha in sè le due parti e deve scegliere verso cosa rivolgersi. Il libero arbitrio è nella scelta direzionale dell'espressione del ego.
L'uomo ha in sè le due parti e deve scegliere verso cosa rivolgersi. Il libero arbitrio è nella scelta direzionale dell'espressione del ego.
La Corona simbolo del Sovrano è la rappresentazione grafica dell’astro solare: un cerchio con i suoi raggi, fatta del materiale più prezioso, l’Oro. Adornata di pietre preziose a dimostrazione di quanto valore ha quel simbolo. A quel simbolo ci si inchina, per quel simbolo ci si sacrifica. Perché se mancasse quel riferimento è come se il Sole smettesse di girare e la vita stessa finirebbe. Per quanto la nostra società moderna stia andando sempre più verso il suo opposto complementare, il Ribelle che non riconosce i Sovrani, dentro di noi resta il desiderio inconscio di tali riferimenti che magari la società ci pone sotto forme meno luccicanti e riconosciute come uniche e insostituibili, ma che inevitabilmente si manifestano. Parlo di persone che possono essere, influencer, cantanti o personaggi famosi nel mondo dello spettacolo o della politica. L’uomo ha necessità di cercare il suo Sovrano da seguire e prendere a modello. Meglio se sia un vero Re (nudo che si mostra per quello che è) che un falso profeta.
Ogni Sovrano è destinato a venire destituito e sostituito da un nuovo Re, è la legge della vita. Il Re è morto: Viva il Re.
Gli archetipi base:
Il Sole: dispensatore di energia, calore e vita. Grazie al Sole esistiamo e ne siamo consapevoli. Per questo da quando è apparso l’uomo Sapiens si son create immagini simboliche di divinità solari. Quel Sole è in tutti noi, è la nostra parte divina che ci fa agire e manifestare come individui operanti su questa terra. Onoriamo il Dio Sole perché è noi stessi che stiamo onorando. Il Sole è l’ego. Noi tutti facciamo riferimento al nostro ego che racchiude tutte le nostre parti psichiche.
Cerere: La Dea dell’agricoltura, dell’assoggettamento della natura all’uomo. È l’archetipo della dipendenza che è inevitabile tra uomo e natura e tra Sovrano e sudditi. Non esiste Re senza sudditi, è il Re al servizio del popolo oppure è il popolo che deve servire il Re? È un rapporto indissolubile e interscambiabile perché non può esistere il tutto senza le sue parti divise.
È anche l'archetipo della grande madre, la madre "vergine" come Maria madre di Gesù figlio di Dio. Del rapporto di dipendenza tra due simboli sacri: madre e figlio. In questo segno troviamo il grande triangolo sacro: Dio padre, il figlio Gesù e Maria Madre Vergine.