Il Capricorno: il costruttore delle cose che restano.
L’ascesa verso l’alto, salire in cima, progettare e realizzare cose eterne che restano oltre la propria vita.
Con questo archetipo arriviamo alla capacità umana di lasciare segni del suo passaggio. Qui sono presenti temi alti, severi e seri. È importante costruire cose solide, che proteggono la società, garantiscono durata. La matematica, la geometria, le regole scientifiche provate e verificate. Con questo archetipo entriamo nel mondo dei numeri e di tutto ciò che è tangibile. L’invisibile e il superfluo sono concetti banditi. Ciò che non è utile va eliminato. Siamo nel materialismo puro, è vero solo ciò che posso toccare e verificare, il resto son ipotesi irreali che vanno escluse perché destabilizzanti per una società che deve seguire regole precise, ordinate. La paura dell’ignoto è presente e soffocata. L’ignoto non è gestibile e controllabile. Il Capricorno è il potere costituito, lo Stato, con le sue leggi create per regolare le masse. È garanzia di stabilità e durata.
Siamo nell’asse verticale, lo scheletro umano, l’homo erectus, autonomo che si regge da solo e governa la natura. Costruisce con il suo ingegno cosa gli manca. È capace di realizzare grandi imprese a suo uso e consumo. Riesce a gestire gli imprevisti naturali, costruendo palazzi, muri, castelli, città.
Qui troviamo l’archetipo del tempo finito, misurabile, che scandisce la fasi delle nostre vite. Nascita, crescita, maturità, vecchiaia e infine la grande madre nera la morte. Il ticchettio dell’orologio è come il respiro vitale. Quanti respiri ci sono stati concessi, il filo delle parche con il suo destino inesorabile arriverà al taglio decisivo. Nasciamo con un taglio del cordone ombelicale e moriamo con il taglio con questa vita terrestre. Cosa c’è prima e cosa ci sia dopo per il Capricorno non conta. Conta solo l’esistenza tra la nascita e la morte. Forse per questo che ha urgenza di realizzare grandi cose da subito; anche da bambini i nati Capricorno vogliono costruire cose durature, conoscere, studiare tutto nei minimi dettagli, imprimere come in una pietra, i concetti appresi che in seguito faranno fatica a modificare; se dovesse sopraggiungere qualcosa che ribalti le loro competenze, si sentono come fratturati interiormente. In questo archetipo ci sono tutti i concetti di stabilità, durata, durezza massima. Il diamante, l’acciaio, il titano, la pietra dura come il marmo. La mission è creare cose che gli sopravvivano. È questa la modalità di gestire la fine della vita. La persona diventerà polvere ma il suo operato resterà in memoria del suo passaggio.
Raggiungere la vetta del successo è vitale proprio perché viene a mancare l’anima eterna contenuta nel suo segno opposto: il Cancro. Non ci sono altre vite, non ci sono altre possibilità, c’è solo una vita e serve usarla al massimo di quello che può stabilire il tempo concesso.
Marte (fare e agire), Saturno (costruire cose solide), Urano (gestire le tempeste improvvise). Tre archetipi asciutti e secchi. Manca la parte umida. Per questo archetipo la vita è sacrificio, doveri, fatica, impegno. Sente d’avere poco tempo e deve raggiungere la vetta prima che il suo tempo si esaurisca. Se non restasse nulla del suo passaggio sarebbe terribile, non tollera l’inutile, quindi la sua vita deve avere un senso ed è fondamentale capirlo velocemente per poterlo realizzare.
Questo archetipo è collegabile all’eremita dei Tarocchi, un ricercatore che con una lampada procede nel buio. Dove va? Cosa cerca? La verità. Cosa vuol dire verità? È qui che si apre la prima crepa, di verità possono essercene molte, una per ogni individuo. Ma lui cerca una verità assoluta, indiscutibile, incorruttibile incontrovertibile: la scienza si definisce tale, infatti è l’unica fede che accetta.
Il concetto di tempo è sempre presente in questo archetipo. Due importanti divinità compongono questo archetipo: Saturno è il signore del tempo come storia che parte dal passato e arriva ad un futuro da inventare che si completa con Urano che è il tempo presente, l’attimo da cogliere istantaneamente. Saturno e Urano sono grandi padri mitologici, due forme di potere autoritario che si sono opposti al cambiamento, questo li ha portati ad essere stati castrati e esiliati pur di aprire al nuovo. Qui c’è il grande padre istituzionale che subentra quando manca il padre biologico.
Il Capricorno è uno dei 4 punti cardinali, lo zenit, il punto più visibile ed esposto. Arrivati in cima non si può procedere oltre. Si conosce il percorso e spesso per la fatica che ci vuole per raggiungerla ci si trova soli. Si guarda dall’alto delle proprie conoscenze acquisite con fatica e si vorrebbe finalmente dare, donare, ma spesso capita che il tempo è finito e si può donare solo a chi è salito con lui. Altrimenti occorre scendere e fare il percorso a ritroso. È in questa fase che si svela la parte del grande saggio, capace con il dono della estrema sintesi anche nel parlare, dire delle verità profonde, speciali ed estremamente utili per capire la via da seguire. La capacità di sintesi è totale, dovuta alla continua azione di togliere invece che aggiungere come vuole Saturno. Si usa solo ciò che serve in tutte le cose, anche nelle parole. Se avviene la discesa dopo aver raggiunto la meta, è la fase più felice dell’esistenza, perché non c’è più pressione e si può osservare senza giudizio. Nella salita infatti, altro tema che accompagna questo archetipo, c'è il severo giudizio saturnino. Il giudizio serve per non portarsi su pesi inutili, cose che non servono e che pesano. Questo continuo spogliarsi del superfluo può far arrivare nudi alla meta. Spesso i nati Capricorno son accusati di arrivismo e di essere aridi con gli altri, in fondo lo sono per i motivi detti, ma è il loro modo di donare agli altri. Loro sentono di dovere costruire per il futuro del proprio prossimo che amano e al quale vogliono lasciare serenità, stabilità e certezze. Definiti spesso avari in realtà san benissimo che le loro ricchezze non sono loro ma devono essere preservate per chi ci sarà dopo. Costruire è amare.
Il numero collegato è il numero 10, quello della completezza. Dieci come le dita delle mani con le quali operiamo e lavoriamo. Dieci come la modalità numerica in decimali approvata universalmente. Il 10 è il numero massimo del giudizio positivo scolastico. Il numero del migliore giocatore in una squadra di calcio. Le classifiche sono numerate fino a 10: Top Ten. Il 10 è la realizzazione e il compimento di un’opera.
Gli archetipi base:
Marte: qui è in esaltazione. Attivarsi, agire, scattare essere scintilla per gli altri, il primo ad agire e a partire con un’impresa. Faro nella notte di tempesta, riferimento ed esempio come leader. Il primo a sacrificarsi per delineare la via, il percorso per gli altri.
Saturno: Il padre castratore che divora i propri figli e che solo dopo esser detronizzato capirà che il potere va passato alle nuove generazioni. Saturno diventerà il signore dei campi elisi, dove arrivano le anime delle persone che si erano distinte in vita per atti eroici o caritatevoli, una sorta di paradiso cristiano. Questo a voler dire che solo dopo la caduta si può comprendere la via della saggezza e ci si può erigere a detentore della verità assoluta. Ecco che si diventa guida, messia, figura di riferimento morale eterno.
Urano: L’origine d tutto, il Dio della creazione. Il Big Bang iniziale che ha creato l’universo e l’inizio della tempo. Prima di lui il nulla; è solo con lui che parte il movimento e il tempo misurabile.