Newstellari

La Luna in un tema natale è importante quanto la posizione del Sole. In ogni persona ci sono sia parti femminili che maschili. Il Sole ci parla della parte attiva, esterna, mentre la Luna di quella ricettiva e interna. È anche la maternità e quindi la figura della nostra madre, non necessariamente biologica, può essere anche chi semplicemente si è preso di cura di noi da un attimo dopo la nascita, fino a quando non siamo diventati autonomi.

Per un uomo la posizione della Luna ci dice chi vorrebbe a livello inconscio come compagna di vita, come madre per i suoi figli. 

Per la donna è com'è lei, il suo essere femminile e l'espressione di come si sente come donna.

Per parlare di questa posizione della Luna mi viene subito in mente il libro di Milan Kundera: L'insostenibile leggerezza dell'essere. 

L’emozioni son impalpabili, leggere e volatili come l’aria. Si fa fatica a fermarle e a contenerle, son legate alle parole, ai concetti razionali. 

Le emozioni sono umide come natura, e in questo segno diventano l’umidità contenuta nell’aria, che si disperde in milioni di particelle, divenendo vapore impalpabile. Chi ha questa posizione della Luna è sfaccettato e riesce a razionalizzare le emozioni, ma non riesce a immergersi completamente, resta come sospeso, con il timore, non sempre compreso, di “bagnarsi” troppo. La Luna è l’archetipo che ci permette di portare dentro di noi le esperienze emotive; sempre attraverso la Luna, riusciamo a guardarci dentro e capirci. Questa Luna teme di perdere il controllo, unendosi a Plutone vuole mantenere il potere di autogestirsi emozionalmente, di non cedere questo potere ad un altro essere, vuole restare separata e divisa dall’altro. Ma anche dalle altre sue parti emotive, in modo tale da poter sempre scegliere che maschera indossare, chi vuole essere. A volte può perdersi lei stessa in questi mille ruoli. Fanciulla ingenua o donna fatale scaltra e peccaminosa? È entrambe e non sceglie mai chi essere, prova curiosa a sperimentare tanti ruoli. Porta dentro di sè le esperienze, ma difficilmente le va poi a ricercare per comprenderle. Grande lettrice e osservatrice dell’esterno, che sembra conoscere benissimo per il modo forbito con cui parla delle vita e delle esperienze, per lei sono storie non emozioni che ti cambiano, infatti difficilmente la Luna Gemelli è manovrabile dagli altri, mentre sa manipolare gli altri senza uno scopo a lunga scadenza, non vuole cambiare gli altri vuole solo curiosare, scoprire e giocare e vedere fin dove riesce a “volare” e sorvolare le menti umane. La Luna Gemelli porta dentro di sè la realtà spezzettata, dentro mescola i pezzi per far tornare su le cose ricomposte, ma essendo fatte di pezzi di esperienze vere, il racconto che ne esce fuori è forte e reale come se fosse una storia vera vissuta da lei. Per questo motivo troviamo molte autrici/autori di libri con questa posizione della Luna. 

La madre non è madre ma sorella, compagna, amica, mai protettiva e accuditiva. A volte nel corso della vita sarà il figliə dover svolger il ruolo opposto di madre della propria madre. La madre è pari alla figlia, c’è scambio intellettuale, culturale. Il figliə vive la madre come una compagna di giochi, con la quale può conversare di tutto, senza il giudizio a cui segue una punizione; però gli viene a mancare il Super Io, necessario per autoproteggersi. Da questa figura di madre non ci si sente mai protette e serve apprendere fuori questa parte psichica importante. Può innescarsi anche una componente competitiva soprattutto quando la figlia (meno se si è maschi) cresce ed esce dalla periodo adolescenziale e diventa donna. La madre non si farà da parte per far primeggiare la figlia nel fiorire agli occhi del mondo, ma resterà un’uguaglianza di fascino e bellezza che potrebbe confondere i ruoli. Le Lune Gemelli non invecchiano mai, restano civettuole e aggraziate sempre, portano look giovanili e hanno atteggiamenti acerbi e frivoli. Questo innesca un meccanismo di competizione e di sottile non accettazione da parte di chi dovrebbe amarci e non confrontarsi da pari. Per la figlia è come se la domanda di chi sia lei resta aperta in attesa di un ruolo che la madre non gli ha mai dato. Come avrebbe voluto che fossi stata per mia madre? Sono stata buona o cattiva? Mi voleva così oppure voleva una figlia diversa? Son domande che ballano in un gioco di rimandi senza risposta. Come un file che si continua ad aggiornare senza mai salvare con il nome.