L'Ariete dal Vello d'Oro

L'Ariete dal Vello d'Oro

L'Ariete dal Vello d'Oro.

Il Vello d'oro noto anche come Tosone o Toson d’Oro è il manto d'orato di un Ariete alato presente nella mitologia greca che si dice avesse il potere di curare ogni ferita o malattia.
La storia narra di Atamante che ripudiò la moglie Nefele per sposare Ino; quest'ultima odiava Elle e Frisso, i figli che Atamante aveva avuto da Nefele, e cercò di ucciderli per permettere a suo figlio di salire al trono. Venuta a conoscenza dei piani di Ino, Nefele chiese aiuto ad Ermes (Mercurio) che le inviò Crisomallo (l'Ariete dal Vello d'oro), il quale caricò in groppa i due fratelli e li trasportò, volando, nella Colchide. Elle cadde in mare durante il volo ed annegò, mentre Frisso arrivò a destinazione e venne ospitato da Eete. Frisso sacrificò quindi l'animale agli Dei donando il vello a Eete, che lo nascose in un bosco ponendovi a guardia un drago.
Il Re Prelia, figlio di Poseidone, fece un patto con Giasone al quale il fratello aveva usurpato il regno, gli chiese di restituirgelo a condizione della presa del famoso Vello d'oro dell'Ariete alato di Frisso. Giasone accettó la sfida e si mise al comando di valorosi uomini, gli Argonauti e partì alla conquista del Vello d'Oro.
Giasone e i suoi compagni, gli Argonauti, furono aiutati nell'impresa da Medea, figlia di Eeta. Medea aiutò Giasone perché per opera di Venere si era follemente innamorata di lui, e gli fece promettere eterno amore. Giasone usò Medea, che aveva doti magiche, per superare le difficili prove per la presa del Vello d'oro.
Ma dopo aver generato con lei dei figli la lasciò e Medea per vendicarsi uccise i suoi stessi figli.

Questo mito è collegato al segno dell'Ariete, troviamo due eroi, Frisso e Giasone, entrambi perderanno la loro parte femminile, ossia la loro anima, per conquistare un trofeo. Friso perde la sorella Elle. Giasone tradisce il patto d'amore con Medea che si vendicherà uccidendo i propri figli. La parte femminile dell'uomo Ariete viene persa per manifestare il massimo delle caratteristiche maschili. L'eroe che spinto in modo impulsivo verso la conquista del Vello d'oro, lo ottiene ma perde la sua anima (secondo Jung, in un uomo la componente femminile è l'anima).
L'animale Ariete è usato sia nella mitologia greco/latina che in seguito in quella cristiana, come animale sacrificale. Anche nella nostra Pasqua uccidiamo gli agnelli come simbolo di questo ruolo. L'Ariete è colui che viene spinto ad esporsi, a partire per primo e anche ad essere sacrificato. Pensiamo ai soldati, ruolo tipico dell'Ariete. Ma anche a tutti quei lavori in prima linea come poliziotti e carabinieri. Si sacrifica l'Ariete per salvare la comunità.
L'Ariete agisce sempre per primo, vuole risposte immediate e istintive, è rapito dal suo fuoco. Sono spesso persone iperattive con la necessità di reagire alle sfide. Non temono la morte quanto temono il giudizio di non essere considerati valorosi. 
Sono persone che non conoscono mezzi termini, estremamente sinceri, dicono sprezzanti del pericolo cosa pensano e a causa di ciò vengono eretti a Mito da esporre, ma anche da sacrificare se necessario.
Il Vello d'Oro è il manto di un animale morto, il suo valore è alto a tal punto da guarire gli uomini, ma lui è oramai solo un simbolo da esporre e usare.