GIOVE, NETTUNO e PLUTONE nell'arte
L'opera ci mostra tre figure, tutte autoritratti di Caravaggio stesso, con i loro rispettivi simboli:
Giove con l'Aquila è immerso in un drappo bianco che ricorda le nuvole del cielo dove lui ha il potere;
Nettuno con il cavallo marino e il tridente;
Plutone con il cane Cerbero a 3 teste e il bidente.
Le tre espressioni di potere.
Giove governa il Cielo, la visione dall'alto, infatti ha l'Aquila come simbolo animale. Lo vediamo rappresentato con le gambe in primo piano, perché le gambe ci permettono il movimento per conoscere e esplorare.
Nettuno governa il Mare, ha il cavallo marino, animale di fantasia, metà cavallo e metà pesce. Egli aveva la capacità di scatenare maremoti e terremoti solo agitando il suo bastone di potere composto da 3 punte: il Tridente.
Plutone governa le profondità della Terra, ha con sé il cane Cerbero con 3 teste (di nuovo il numero 3) e il suo bastone di potere è il Bidente.
Nettuno e Plutone sono raffigurati insieme perché sono entrambi le divinità dell'inconscio profondo. Sono archetipi ingestibili e indomabili, fanno paura proprio per questo, nascondono misteri, agiscono a nostra "apparente" insaputa.
Le profondità del mare e quelle della terra per l'uomo non sono scrutabili quindi vengono collegate con le parti istintive e inconsce umane.
Plutone sono gli istinti sessuali, per questo troviamo l'animale del cane che ringhia, e vediamo che delle 3 divinità è l'unico con l'organo genitale in vista.
Nettuno è la forza dirompente delle emozioni, selvagge come un cavallo imbizzarrito. Qualcosa a cui l'uomo può solo cedere. Nettuno è il potere creativo, forse per questo Caravaggio ha raffigurato frontalmente il suo viso, mentre in Plutone si gira quasi a volersi non mostrare, e di Giove si vede solo un occhio, sempre a significare visione.
Caravaggio indubbiamente era dominato dalla coppia a destra: creatività e istinto. Giove gli si contrappone. Giove è il Dio dell'Olimpo e rappresenta il potere del papa o di chi ci governa con le sue leggi. Magari voleva rappresentare questa opposizione tra la sua arte e il potere che avrebbe dovuto aprire la propria visione difronte alla sua manifestazione artistica.
Al centro troviamo la sfera dell'universo con la terra al centro e il Sole che gira intorno al cerchio zodiacale. Ovviamente all'epoca c'era la visione geocentrica dell'universo.
Torniamo al numero 3. Il numero della perfezione, 3 poteri come la trinità: il padre, il figlio e lo spirito santo. 3 come gli stati della materia: solido, liquido e gassoso.
L'uno è esistere; il 2 è capire che esiste altro oltre a noi, un doppio, un pari; il 3 è capire che c'è qualcosa di superiore a noi, la divinità.
Viva il simbolo!