BIDENTE e TRIDENTE
I simboli di Plutone e Nettuno: il bidente (2 punte) e il tridente (3 punte).
Non a caso i forconi dei due temibili dei del profondo inconscio si collegano a questi due numeri: il 2 e il 3. La spiegazione la possiamo troviamo nella figura geometrica-matematica del Tetraktys di Pitagora. Dopo l'uno ossia l'individuo assoluto segue il due: la dualità, confronto tra due parti che può far nascere il conflitto se non si trova un compromesso.
Il due è un numero ancorato alla materia, è attrazione sessuale, polarità opposte che si attraggono o si respingono. Tutto questo è Plutone, il signore dell'istinto, dell'attaccamento alla materia primordiale, al desiderio e anche al possesso di ricchezze e tesori che ci possono garantire potere personale. Plutone è la lotta continua tra le nostre parti psichiche divise, duali, contrastanti che cercano di trovare un equilibrio interno. Il buono e il cattivo in noi. Se facciamo pace tra questa parti capiamo che siamo forti, potenti, perché il giudizio esterno non ci toccherà più. Noi sappiamo che valiamo anche se il mondo fuori ci dice che non è vero. Noi abbiamo armonizzato le parti, superato il due in noi. È un lavoro difficile che l'inconscio elabora lentamente e non è mai completamente superato.
Il numero 3 invece è collegato a Nettuno, il dio della nostra parte spirituale, del collegamento con il divino in noi. Infatti il 3 è l'anima. Il tridente di Nettuno è la capacità attraverso una terza forza che fa da collegamento tra la materia e la non materia. Il 3 è un ponte che ci mette in contatto con il divino, dalla parola "ponte" si arriva infatti a pontefice, papa. Il 3 è il numero perfetto perché è superamento del contrasto dato dalla dualità. Ogni volta che troviamo il 3 è armonia, la forma triangolare è potenziante, vedi i transiti di trigono o di sestile (2 volte 3). Anche nelle neuroscienze il ripetere 3 volte un messaggio nella comunicazione pubblicitaria fa si che il messaggio venga memorizzato nelle mente dei fruitori. Ogni volta che troviamo il numero 3 c'è un collegamento. Cerbero il cane a 3 teste di Plutone, le 3 Moire, Ecate la dea dai tre volti. Tutti personaggi mitologici che collegano la materia con la di là, il passaggio dalla vita cosciente a quella divina immateriale e invisibile.
Nettuno è quindi il Dio della nostra parte divina, quella che ci collega con qualcosa di impalpabile, il sentire che c'è qualcosa oltre ma che non si può dimostrare. Più invisibile ancora del dio Plutone. Plutone è l'istinto, per certi versi anche la parte cattiva in noi che cerchiamo di soffocare e ricacciare sotto. Il desiderio di potere e di ricchezze. Nettuno invece è distacco dalla materia, è credere in qualcosa che non si vede ma che sentiamo solo in noi che esiste. Quando Nettuno è forte si vive sollevati da terra, non ci sia aspetta riconoscimenti terreni. Si desidera dare: dare opere di bene, dare creatività, aiutare il prossimo. Plutone invece è materia, dal due infatti si arriva al 4, numero proprio della materia, dell'attaccamento alla terra. Plutone ci rende ricchi qui sulla terra, rendendo fertili i semi che piantiamo. Nettuno invece è una ricompensa ultraterrena, non dimostrabile, eterea, divina appunto.